
10 Nov Influenza stagionale: l’importanza del vaccino antinfluenzale per gli operatori sanitari
É in corso la campagna di prevenzione del Ministero della Salute per il vaccino antinfluenzale. Tra le categorie più a rischio, gli operatori sanitari, che possono a loro volta rappresentare un rischio per i pazienti.
Facciamo luce sull’importanza del vaccino antinfluenzale per gli operatori sanitari con l’aiuto del Direttore Sanitario di Santabarbara Hospital, Dott. Emanuele Giarrizzo.
Secondo gli esperti, l’influenza di quest’anno sarà particolarmente virulenta. Il picco è previsto alla fine di gennaio, ma l’aggressività del virus ha già dato qualche avvisaglia: nei primi 7 giorni di novembre il numero di persone colpite ha superato di circa 20mila unità il numero di persone contagiate l’anno scorso nello stesso periodo, e gli ospedali hanno già effettuato i primi ricoveri.
L’ospedale, si sa, è il luogo preposto alla guarigione e alla cura. Ma, per lo stesso motivo – ovvero perché ospita persone che non sono in salute – è anche un ambiente molto fertile per la trasmissione e la diffusione di virus, batteri e malattie.
L’assistenza ospedaliera e sanitaria non è quindi immune da complicanze, prima fra tutte la possibilità delle infezioni.
Il contatto diretto tra il personale e i pazienti, la manipolazione di attrezzature e strumenti, l’ingresso di microrganismi nelle vie aeree e la vicinanza fisica a soggetti già infetti possono essere tutte potenziali cause di contagio.
Ne deriva che il personale sanitario non è responsabile solo della cura attiva, ma anche della prevenzione. Se non viene adeguatamente immunizzato dagli agenti patogeni può essere vettore di infezione e concorrere a peggiorare la situazione clinica del paziente.
Fermo restando che le norme igieniche rimangono la prima misura di controllo e prevenzione, va detto che non tutte le infezioni nosocomiali possono essere evitate con la semplice applicazione delle misure igieniche o tramite l’immunizzazione preventiva. Nel caso dell’influenza stagionale, però, questo è possibile, grazie al vaccino antinfluenzale.
Ecco perché è obbligatorio che la Direzione Sanitaria di un ospedale applichi tutti i protocolli disposti dal Ministero della Salute per l’immunizzazione di medici, infermieri, operatori socio-sanitari e pazienti ricoverati a rischio.
Il vaccino antinfluenza per i pazienti. Chi è a rischio
Nella circolare Prevenzione e controllo dell’infuenza: raccomandazioni per la stagione 2019-2020 il Ministero della Salute ha individuato le categorie di persone considerate ad alto rishio di complicanze o ricoveri correlati all’influenza:
- Soggetti dai 6 mesi ai 65 anni di età affetti da patologie che incrementano il rischio di complicanze da influenza:
malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio
malattie dell’apparato cardio-circolatorio
diabete mellito e altre malattie metaboliche
insufficienza renale/surrenale cronica
malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie
tumori
malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV
malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali
patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici
patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie
epatopatie croniche.
- Soggetti di età pari o superiore a 65 anni
- Donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza
- Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale
- Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti.
A tutte queste categorie il vaccino viene somministrato gratuitamente nel periodo che va dal 28 ottobre 2019 al 15 gennaio 2020. É buona norma non rimandare troppo, dal momento che sono necessarie circa due settimane affinché si scateni la risposta immunitaria.
A seconda dei casi, ci si può vaccinare presso il proprio medico o pediatra di famiglia, presso l’ASL di appartenenza o presso ambulatori vaccinali. Chi non rientra nelle categorie a rischio può invece acquistarlo farmacia, con una spesa compresa tra i 10 e i 20 euro.
I soggetti a rischio che si trovano ricoverati presso un ospedale possono vaccinarsi durante la degenza, all’interno della struttura che li ospita. Ad esempio in Santabarbara Hospital tutti i pazienti di età pari o superiore ai 65 anni ricoverati nei diversi reparti o nella Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) ricevono gratuitamente il vaccino.
Il vaccino antinfluenzale per gli operatori sanitari. Norme e regolamenti
Oltre ai pazienti in situazione di rischio, il Ministero della Salute inserisce anche i medici e il personale sanitario di assistenza tra le categorie di soggetti alle quali il vaccino contro l’influenza è raccomandato e offerto gratuitamente.
Lo stesso documento raccomanda e promuove fortemente la somministrazione del vaccino soprattutto agli operatori sanitari che portano assistenza diretta nei reparti a rischio più elevato, come le strutture per lungodegenti.
Un operatore sanitario può rifiutare di vaccinarsi?
Sì, in Sicilia e in molte altre regioni il vaccino per il personale sanitario non è obbligatorio. L’anno scorso soltanto il 15,6% degli operatori sanitari italiani si è sottoposto alla profilassi, una percentuale che assegna al nostro Paese la “maglia nera” in Europa. La normativa della nostra regione prevede però l’applicazione di misure specifiche per chi sceglie volontariamente di non sottoporsi al vaccino.
«Con il Decreto Amministrativo 1829/2020 – spiega il Dott. Emanuele Giarrizzo – l’Assessorato alla Salute della Regione Sicilia ha disposto che qualora gli operatori sanitari si rifiutino di aderire, essi dovranno sottoscrivere un’apposita dichiarazione di dissenso informato e indossare obbligatoriamente la mascherina per tutto il periodo in cui è prevista la circolazione del virus influenzale (novembre 2019 – marzo 2020)».
L’influenza stagionale non è un fenomeno banale: ancora oggi costituisce la terza causa di morte in Italia per patologia infettiva, nonché la principale causa di assenza dal lavoro e da scuola.
Inoltre l’influenza – si legge nella circolare – «è tra le poche malattie infettive che di fatto ogni uomo sperimenta più volte nel corso della propria esistenza, indipendentemente dallo stile di vita, dall’età e dal luogo in cui vive». In tutto il mondo, ogni anno, fa registrare circa 270000 ricoveri ospedalieri in bambini e lattanti, gravando in maniera consistente sulla Sanità Pubblica.
Il vaccino è tanto più efficace quanto più è partecipato: maggiore è la copertura vaccinale – cioè il numero di persone che lo ricevono – minore sarà il numero di contagi e quindi la probabilità che ciascuno di noi, singolarmente, venga infettato.