
02 Mar Rigenerare i tessuti senza chirurgia: le infiltrazioni con PRP
Le infiltrazioni con PRP (Platelet Reach Plasma – Plasma Ricco di Piastrine) stimolano la guarigione dei tessuti danneggiati mediante sostanze ad alta concentrazione, dette “fattori di crescita”, estratte dal sangue stesso del paziente.
A differenza delle infiltrazioni effettuate con cortisonici o acido ialuronico, le infiltrazioni con PRP non hanno solo un effetto analgesico e antinfiammatorio ma anche rigenerativo, perché favoriscono la proliferazione cellulare e quindi la crescita dei tessuti.
In ambito ortopedico l’impiego del PRP è di interesse per la rigenerazione di tessuti quali cartilagine, tendini, muscoli, legamenti, ossa. Più in particolare, il PRP può essere applicato:
- nelle tendinopatie acute e croniche a livello dell’epicondilo, del tendine d’Achille e nelle fasciti plantari
- nelle lesioni capsulo-ligamentose, in particolar modo nelle meniscopatie e nelle lesioni parziali del legamento crociato anteriore e delle cuffie dei rotatori
- in chirurgia protesica e in ortopedia nelle osteocondriti dissecanti del ginocchio
- nelle pseudoartrosi e nei ritardi di consolidazione.
Nella traumatologia maggiore e nel caso di interventi chirurgici (per esempio con protesi d’anca, protesi del ginocchio o fratture del collo del femore), il PRP è efficace come coadiuvante per ridurre il sanguinamento post-operatorio.
Ne parliamo con il Dr. Emanuele Giarrizzo, uno dei Responsabili dell’ambulatorio di infiltrazioni con PRP in Santabarbara Hospital a Gela.
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Dott. Giarrizzo, come viene estratto il plasma ricco di piastrine e come avvengono le successive infiltrazioni?
Il procedimento è molto semplice: si effettua un prelievo di sangue venoso sul paziente e poi tramite una provetta dotata di separatore si scindono gli elementi corpuscolati del sangue (cioè i globuli rossi) dal plasma, che è composto da acqua, piastrine e sali minerali. Il plasma viene quindi estratto dalla provetta con una siringa e infiltrato nella parte anatomica del paziente che deve essere trattata, per esempio un’articolazione particolarmente infiammata o un tessuto connettivo danneggiato di cui si deve stimolare la ricrescita.
Quali sono le possibili applicazioni in campo medico-chirurgico e in quali casi si hanno le maggiori percentuali di successo?
Le applicazioni sono molteplici. Particolarmente interessanti sono gli impieghi nel campo ortopedico, nella chirurgia plastica, nella medicina interna e nella chirurgia estetica funzionale. Per fare solo qualche esempio, le infiltrazioni con PRP possono essere effettuate su un menisco danneggiato, su una cartilagine usurata, persino sul cuoio capelluto per stimolare la ricrescita capillare.
Ci sono rischi o controindicazioni per particolari categorie di soggetti?
No, nessun rischio e nessuna controindicazione.
Quanto dura il trattamento?
Si eseguono tre inoculazioni a distanza di 15 giorni e, se necessario, il trattamento può essere ripetuto.
Chi è che indirizza il paziente verso un trattamento di questo tipo?
L’indicazione per le infiltrazioni con PRP può provenire dal medico di base oppure da un altro medico, per esempio l’ortopedico o il tricologo ma anche altri specialisti.