
15 Giu “Lo Rifarei”, la campagna del Santabarbara Hospital per la vaccinazione anti Covid-19
Per coinvolgere e sensibilizzare sull’importanza del vaccino il Santabarbara Hospital sceglie il linguaggio dell’arte, con la collaborazione dell’artista, attrice e performer Emanuela Barilozzi Caruso
“Con innocenza e purezza io custodirò la mia vita e la mia arte”
Nel cuore del Giuramento di Ippocrate, prestato da ogni medico prima di avviare la professione, la medicina viene intesa come arte. È questa l’ispirazione da cui prende avvio la campagna vaccinale del Santabarbara Hospital di Gela, intitolata “Lo Rifarei”.
LO RIFAREI è un’opera dell’artista Emanuela Barilozzi Caruso, un’incisione calcografica realizzata con l’antica tecnica dell’acquaforte/acquatinta.
«Nell’immagine, dove il protagonista è un mare calmo – racconta l’artista – tre esseri umani, distanti ma vicini, condividono un dialogo essenziale e delicato nella cui poeticità chiunque potrebbe riconoscersi».
“LO RIFAREI”, dice lui
“COSA” risponde lei
“TORNARE A VIVERE, LO RIFAREI” esulta l’altro.
La scena vuole celebrare la fiducia nella scienza avvalendosi del potere creativo del rapporto interumano, che si configura quindi come arte.
Non una campagna di promozione ma un’opera di incoraggiamento. Ci troviamo in una fase avanzata ma delicata del piano nazionale di vaccinazione, in cui i toni promozionali e persuasivi che si usavano tre mesi fa non sono più adeguati. Oggi c’è bisogno di accompagnare e rassicurare le persone, di accogliere la loro inquietudine e infondere fiducia.
Esibire il cerotto sul braccio non produce più alcun effetto di sensibilizzazione pubblica. Al di là di proclami e selfie c’è bisogno di cogliere la responsabilità sociale della propria scelta con un linguaggio sovra-individuale e universale come quello artistico. L’arte ci aiuta a concepire ed esprimere questo senso del Bene Comune.
Così, LO RIFAREI diventa un’esclamazione di incoraggiamento e fierezza rivolta a tutti e ciascuno, pronunciata all’unisono dalla squadra che lavora in clinica. Un messaggio di apertura e rinascita che guarda al futuro, per costruire insieme un avvenire finalmente libero e luminoso.
La figura umana che nella calcografia dichiara la propria adesione alla scienza urlando “LO RIFAREI” diventa il simbolo della campagna, riprodotto su spille, taccuini e altri materiali di comunicazione insieme all’annuncio che ne costituisce il manifesto:
La Cura, che è sempre arte e scienza allo stesso tempo, beneficia del potere guaritore dell’arte e si realizza nella tensione verso il futuro, che coincide con il ritorno alla Vita. Abbiamo scelto di affermare la funzione umana e sociale dell’arte, la sola in grado di creare una connessione autentica tra le persone. Unità e comunità di intenti sono i valori di cui abbiamo bisogno in questo periodo storico per lasciarci alle spalle un passato cupo e doloroso.
All’interno dell’ospedale verranno esposte una accanto all’altra la matrice di zinco, che costituisce l’opera originale, e la sua unica stampa su carta.